Ieri sera stavo
guardando un documentario sulla Corea, c’erano delle immagini bellissime, ma mi
hanno colpito molto dei dolci che venivano mostrati in una specie di
pasticceria.
Si chiamavano
CHAPSSALDDEON.
Eh si, parlo coreano
come avrete capito, è da anni che lo studio…ah ah ah! No, non ne parlo neppure
una parola, infatti avevo capito tutto un'altra parola, sicuramente inesistente,
e dopo varie ricerche sono arrivata a capire che quello che cercavo erano i
giapponesissimi MOCHI, conosciuti anche come RICE CAKE.
Ho pensato, dato che
ormai sono lanciatissima nella cucina orientale (vedi ginger tea), perché non
provare anche questi?
Che così inizi una
raccolta di ricette orientali? Mah, chi lo sa!
Comunque cerchiamo di
spiegare questo piatto a chi non lo conosce:
Allora, il mochi è un
pasta di riso che si usa per fare vari dolci o può essere mangiata anche così
da sola. Ciò che faremo oggi sono i daifuku:
dei dolci di riso, formati da pasta di riso pestato a mano (mochi) con all’interno vari ripieni.
E’ tipico prepararli
in casa per capodanno e si ha una vera e propria cerimonia che si chiama
MOCHITSUKI, oggi fatta non molot frequentemente perché molto molto laboriosa.
Il ripieno
tradizionale del daifuku è l’anko, cioè una specie di marmellatina di azuki
(piccoli fagioli rossi orientali), ma volendo la si può sostituire con purea di
zucca (che ha una consistenza abbastanza simile a quella dell’anko) o con un
piccolo pezzo di frutta, magari avvolto da uno strato di nutella
(goduriosissimo nutella+ fragola).
Tra i daifuku quello
più diffuso è lo shiro-mochi, cioè quello naturale, ma poi ci sono altre
varianti dovute a quella potremmo chiamare “impanatura” esterna, una molto
popolare è quella con il sesamo nero tritato, non vorrei dire una cavolata, ma
credo che si faccia anche un’impanatura con l’artemisia…Un altro popolarissimo daifuku
è il sakura-mochi.
Sakura in giapponese
sono i ciliegi e questi mochi sono di colore rosa avvolti in una foglia di
sakura con un fiore di ciliegio.
Il primo daifuku che
ho mangiato era impanato nel cocco e di forma appiattita, come se fosse stato
una polpettona un po’ schiacciata.
Bando alle ciance e
partiamo con la ricetta.
Premetto subito che ho
cercato di avvicinarla il più possibile ai gusti occidentali e agli ingredienti
occidentali, ma gli azuki proprio non ho potuto sostituirli! Li potete trovare
in un supermercato molto ben fornito o in un alimentare etnico (a Torino si
trovano da Mercato Leggero e forse anche da AltroMercato).
Ho usato il dosatore
in cup, ma potete anche usare un bicchiere o una tazza da cappuccio del bar.
Ingredienti per
l’anko:
·
½ tazza di azuki rossi
·
1 ½ tazza d’acqua
·
¼ di tazza di zucchero di canna
·
Un pizzichino di sale
·
Essenza di vaniglia (facoltativo)
Lavate bene gli azuki
e metteteli nella pentola a pressione con l’acqua per circa 40 minuti.
Una volta cotti
passateli al frullatore con il sale, prendete poi la pappette e rimettetela
nella pentola e aggiungete lo zucchero, accendete il fuoco al minimo e
mescolate per far sciogliere bene lo zucchero.
Una volta ottenuto un
impasto liscio versate tutto in una ciotola e aggiungete l’essenza di vaniglia
e se risulta troppo duro un cucchiaino di acqua.
Ora gli ingredienti
per il mochi:
·
1 tazza di farina di riso glutinoso (NON farina
di riso normale!!!)
·
¼ di cucchiaino di sale
·
1 cucchiaio di zucchero bianco
·
¾ di tazza di acqua
·
Colorante alimentare (facoltativo, io non l’ho
usato, ma la prossima volta vorrei usare il colore rosa)
·
Maizena/Fecola
Qui ci vuole olio di
gomito!
Allora iniziamo con il
versare in una ciotola la farina di riso, ci aggiungiamo lo zucchero, il sale e
l’acqua ( se usate anche il colorante aggiungetelo prima all’acqua) e
mescoliamo con un cucchiaio, se di plastica meglio, se no va bene di metallo,
non di legno perché si appiccica.
Dovreste ottenere una
specie di pappetta, Coprite solo parzialmente la ciotola con della pellicola da
cucina, Lasciate uno spazio aperto per far uscire il vapore.
Adesso mettetela nel
forno microonde per 2-3 minuti alla massima potenza.
Prendete poi la
ciotola facendo attenzione a non bruciarvi perché è bella calda.
Ora viene il lavoro
duro: Dovete mescolare facendo una specie di “8” con il cucchiaio per un
centinaio di volte in modo che la pasta sia ben liscia e elastica, questa
faticosissima manovra serve per rendere i mochi più morbidi, vi si
scioglieranno in bocca!
Prendete un foglio di
pellicola, stendetelo sul tavolo e spolverizzatelo di maizena/fecola, versatevi
sopra la pasta e poi capovolgetela in modo che sia tutta ben infarinata.
Datele una forma più o
meno rettangolo e tagliatela in 8 parti uguali.
Prendete poi un
pezzetto di pasta per volta e stendetelo a dischetto con le mani, prendete una
pallina di marmellata di azuki e mettetela nel mezzo.
Ora per chiudere bene
il daifuku bisogna chiudere prima i lembi orizzontali e verticali e poi quelli
diagonali, passate poi la pallina tra le mani per darle definitivamente la
forma tondeggiante.
E questo passaggio va
fatto per tutte le palline di marmellata.
Ecco qui alcuni dei daifuku che ho fatto:
Questo è il primo e non è bellissimo....
Ecco, questo mi soddisfa
Ecco qui alcuni dei daifuku che ho fatto:
Questo è il primo e non è bellissimo....
Ecco, questo mi soddisfa
Fatto! Procedimento
lungo, ma ne vale veramente la pena!
Potete conservare in
frigorifero fino a una settimana, fuori frigorifero è meglio farli fuori in 2-3
giorni…State pur certi che non durano però così tanto tempo!
Mochiiii!!!! Daifukuuuuuu!!!
RispondiEliminaLi adoro...mi hai fatto venire voglia di farli!!!
Il tuo Anko sembra molto buono!!!!!
Quasi quasi mi compro una pentola a pressione per fare Anko! :P
Dopo tutto il lavoro per fare l'anko ho visto oggi in un negozio che lo vendevano gà fatto in scatola...-.-" Comunque mi sono divertita a farlo ^^
Eliminapassa a trovarmi che ho una sorpresa x te!!baci
RispondiEliminawow, mi hai fatto venire voglia di farli!!
RispondiEliminacomplimenti, ti seguo volentieri!!
se ti va passa dal mio blog, ti aspetto http://22yearsofmode.blogspot.it/