giovedì 7 febbraio 2013

Conserva di aranci dell'Artusi



Qualche giorno fa sono andata al mercato per fare una pausa dallo studio e ho visto delle belle arance non trattate in un banchetto, così mi sono detta “perché non prenderne qualcuna e fare una bella marmellata?”. Premettendo che non ho mai fatto la marmellata di arance ho optato per una ricetta superclassica.
L’ho presa dal libro LA SCIENZA E L’ARTE DI MANGIARE BENE di Artusi.


Questo libro l’ho comprato a Mantova, in edizione tascabile…più che tascabile è da taschino dato che è veramente il formato più piccolo che ho trovato e non costa  neppure 5 euro!
A pagina 406 c’è scritto:
                               743. CONSERVA DI ARANCI
Aranci N. 12. Un limone da giardino. Zucchero bianco fine quanto è il peso degli aranci. Acqua metà del peso degli aranci, Rhum genuino 4 cucchiaiate.

Mi è bastato vedere come è scritta la ricetta per innamorarmene follemente!

E’ così bello prendere questo libro e vedere la foto dell’Artusi in bianco e nero, con queste giganti basette e baffoni. Pensare poi che io, oggi, nel 2013 mi metto a preparare la sua marmellata di aranci…Non lo so, ha un qualcosa di senza tempo…Poi il profumo che c’è in cucina dopo aver bucato la frutta mi sa proprio di casa, di buono…Mi immagino che anche lui sentisse gli stessi profumi e come lui tutte le altre persone che hanno deciso di affidarsi a questa ricetta per la loro marmellata!
Siete curiosi ora?
Bene bene bene, allora iniziamo con gli ingredienti e non abbiate fretta…La fretta uccide questa marmellata…NO SERIAMENTE, LA UCCIDE!


  • 9 arance non trattate (ne ho prese 3 in meno perché mi sembravano abbastanza grandi)
  • 1 limone non trattato
  • Zucchero
  • Acqua
  • Rhum



Lavate le arance, poi con una forchetta bucherellate la superficie (e qui si sprigiona un profumo fantastico) e mettetele a bagno in una grande bacinella per 3 giorni cambiano 2 volte al giorno l’acqua.
Io ho usato il pentolone più grande che avevo (frutto di una fortunata vincita al banco di beneficienza del mio paesino) PIU’ una ciotola…Oltre al fatto che sono arance veramente grandi, ho pensato che poi non avevo una pentola sufficiente grande per farle cuocere!


Il quarto giorno è il momento della cottura. L’Artusi usa la buccia di tutte le arance, a me non piace trovarne troppa, quindi 6 arance le ho sbucciate e tagliate a tocchetti, mentre le altre 3 le ho sbucciate e tagliate a pezzi, poi la loro buccia l’ho fatta a filetti.


Ho tolto i pochi semini che c’erano e ho pesato il tutto.
A questo punto potete dosare acqua e zucchero in funzione del peso delle arance.
Mettete sul fuoco arance e acqua, intanto prendete metà limone (nella ricetta originale si usa un limone intero, ma io preferisco usarne solo metà) e tagliatelo a pezzetti eliminando le estremità.
Dopo 10 minuti di cottura aggiungete il limone e lo zucchero mescolando continuamente.
Ci vuole un bel po’ (ebbene si, questa non si fa come con il fruttapec)…mescolete…mescolate…mescolate, finchè con la prova del piattino non è pronta e a questo punto aggiungete il rhum.


Quanto tempo ci ha impiegato per cuocere? 1 ora…si, avete letto bene! La battaglia ha anche fatto dei feriti: mi sono bruciata il mignolo e il polso destro perché non sono stata tanto attenta.
A questo punto mettetela nei vasetti sterilizzati, chiudete e aspettate che si raffreddino e vadano sottovuoto.
Sono stata una sbrodolona e la marmellata era anche un po’ fuori dai barattoli, una volta freddi li ho lavati sotto l’acqua tiepida in modo che poi non mi restino le mani appiccicate se le prendo tra qualche mese dalla cantina.
La trovo buonissima con il pane e il burro, se no per una crostata deve essere la fine del mondo!!!

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