Qualche giorno fa sono
andata al mercato per fare una pausa dallo studio e ho visto delle belle arance
non trattate in un banchetto, così mi sono detta “perché non prenderne qualcuna
e fare una bella marmellata?”. Premettendo che non ho mai fatto la marmellata
di arance ho optato per una ricetta superclassica.
L’ho presa dal libro
LA SCIENZA E L’ARTE DI MANGIARE BENE di Artusi.
Questo libro l’ho
comprato a Mantova, in edizione tascabile…più che tascabile è da taschino dato
che è veramente il formato più piccolo che ho trovato e non costa neppure 5 euro!
A pagina 406 c’è
scritto:
743.
CONSERVA DI ARANCI
Aranci N. 12. Un limone da giardino.
Zucchero bianco fine quanto è il peso degli aranci. Acqua metà del peso degli
aranci, Rhum genuino 4 cucchiaiate.
Mi è bastato vedere
come è scritta la ricetta per innamorarmene follemente!
E’ così bello prendere
questo libro e vedere la foto dell’Artusi in bianco e nero, con queste giganti
basette e baffoni. Pensare poi che io, oggi, nel 2013 mi metto a preparare la
sua marmellata di aranci…Non lo so, ha un qualcosa di senza tempo…Poi il
profumo che c’è in cucina dopo aver bucato la frutta mi sa proprio di casa, di
buono…Mi immagino che anche lui sentisse gli stessi profumi e come lui tutte le
altre persone che hanno deciso di affidarsi a questa ricetta per la loro
marmellata!
Siete curiosi ora?
Bene bene bene, allora
iniziamo con gli ingredienti e non abbiate fretta…La fretta uccide questa
marmellata…NO SERIAMENTE, LA UCCIDE!
- 9 arance non trattate (ne ho prese 3 in meno perché mi sembravano abbastanza grandi)
- 1 limone non trattato
- Zucchero
- Acqua
- Rhum
Lavate le arance, poi
con una forchetta bucherellate la superficie (e qui si sprigiona un profumo
fantastico) e mettetele a bagno in una grande bacinella per 3 giorni cambiano 2
volte al giorno l’acqua.
Io ho usato il
pentolone più grande che avevo (frutto di una fortunata vincita al banco di
beneficienza del mio paesino) PIU’ una ciotola…Oltre al fatto che sono arance
veramente grandi, ho pensato che poi non avevo una pentola sufficiente grande
per farle cuocere!
Il quarto giorno è il
momento della cottura. L’Artusi usa la buccia di tutte le arance, a me non piace
trovarne troppa, quindi 6 arance le ho sbucciate e tagliate a tocchetti, mentre
le altre 3 le ho sbucciate e tagliate a pezzi, poi la loro buccia l’ho fatta a
filetti.
Ho tolto i pochi
semini che c’erano e ho pesato il tutto.
A questo punto potete
dosare acqua e zucchero in funzione del peso delle arance.
Mettete sul fuoco
arance e acqua, intanto prendete metà limone (nella ricetta originale si usa un
limone intero, ma io preferisco usarne solo metà) e tagliatelo a pezzetti
eliminando le estremità.
Dopo 10 minuti di
cottura aggiungete il limone e lo zucchero mescolando continuamente.
Ci vuole un bel po’
(ebbene si, questa non si fa come con il
fruttapec)…mescolete…mescolate…mescolate, finchè con la prova del piattino non
è pronta e a questo punto aggiungete il rhum.
Quanto tempo ci ha
impiegato per cuocere? 1 ora…si, avete letto bene! La battaglia ha anche fatto
dei feriti: mi sono bruciata il mignolo e il polso destro perché non sono stata
tanto attenta.
A questo punto
mettetela nei vasetti sterilizzati, chiudete e aspettate che si raffreddino e
vadano sottovuoto.
Sono stata una
sbrodolona e la marmellata era anche un po’ fuori dai barattoli, una volta
freddi li ho lavati sotto l’acqua tiepida in modo che poi non mi restino le
mani appiccicate se le prendo tra qualche mese dalla cantina.
La trovo buonissima
con il pane e il burro, se no per una crostata deve essere la fine del mondo!!!
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